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DINTORNI


ITINERARIO DI UNA GIORNATA A PISA

Uscendo dall'Hotel Moderno consiglio di incamminarsi verso destra seguendo le strade che portano alla Vecchia Stazione Leopolda, una delle prime stazione ferroviarie costruite in Italia, datata1844, voluta dal Granduca Leopoldo II di Toscana. Di Fronte alla Stazione Leopolda si erge la Fortezza Nuova o Giardino Scotto, nato come giradino della nobile Famiglia Scotto, ne sono parte integrante i resti della Cittadella Nuova o Fortezza Sangallo, prima fortificazione eretta dai fiorentini nel 1406 e poi rivisitata da Giuliano da Sangallo secondo le esigenze militari nel 1509. Uscendo dal Giardino ci sono due possibilità: o proseguire per il Lungarno Galilei, dove si può ammirare la bella Chiesa di San Sepolcro con la sua curiosa forma ottagonale e i bellissimi edifici storici che danno sul fiume Arno, o prendere via San Martino, cuore del quartiere di Kinzica, l'eroina pisana che salvò Pisa dall'attacco dei Saraceni nel 1004. Questa strada è ricca di chiassi e stradine dal sapore medievale disposte a "a pettine", una delle quali porta alla chiesa di San Sepolcro sopracitata. Tornati sui Lungarni di prosegue per Lungarno Gambacorti dove è ubicata la chiesa di Santa Cristina, luogo in cui nel 1375 S.Caterina da Siena ricevette le stigmate, e dove troviamo il piccolo gioiello di Pisa, la chiesa di Santa Maria del Spina. Eretta nel 1230, la chiesa fu ricostruita nel 1323 per accogliere una Spina del Corona di Cristo , di cui resta all'interno il reliquario del 1534; si ammirano l'esterno con i ricami gotici e i due bellissimi rosoni centrali. Proseguendo per Lungarno Sonnino si arriva alla bellissima chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno o Duomo Vecchio, la cui fronte romanica a loggette si inquadra fra il verde degli alberi del viale d'accesso. A cornice di questa splendida chiesa troviamo la Cittadella Vecchia, a sud dell'Arno, formata dalla Porta a Mare e del Bastione Stampace, teatro di tante battaglie condotte dai Pisani contro i Fiorentini nel XV-XVI sec. Di fronte abbiamo la Cittadella, che la si raggiunge attraversando il ponte omonimo. Questa struttura venne eretta dai fiorentini presso gli antichi Arsenali Medicei, voluti da Cosimo I nel XVI sec. ed è dominata dalla Torre Guelfa, nome questo in contrapposizione ai Ghibellini, schieramento di cui i pisani facevano parte prima che venissero conquistati dai guelfi fiorentini.Da Lungarno Simonelli ci si immette in via Roma dove si può ammirare il campanile della chiesa di San Nicola, ubicata nella adiacente via Santa Maria ed esempio di romanico Pisano, la Domus Galileana e il Giardino Botanico. Trasferito in questa sede nel 1591, l'orto è il più antico in Europa ed era provvisto, fino al Settecento, di una fonderia per la preparazione dei medicamenti delle piante officinali. Terminata via Roma si arriva ad ammirare estasiati quella che è una delle piazze più belle del mondo: Pizza dei Miracoli o Piazza del Duomo. Dopo aver gustato questo magnifico spettacolo, ci si incammina in via Santa Maria, antico tracciato delle mura altomedievali che, con l'ampliamento del 1100 divenne asse nevralgico della città e sede del mercato. Tramite via Dei Mille si entra in Piazza dei Cavalieri, il cuore della Pisa Repubblica Marinara, sede della Scuol Normale Superiore e luogo in cui si trova il Palazzo dell'orologio o del Conte Ugolino. Uscendo da questo posto carico di storia e imboccando via U.Dini si arriva in Borgo Stretto, cuore della Pisa Medievale e, ora,insieme a Corso Italia, cuore dello shopping pisano. Se si ha un po' di tempo consiglio di spenderlo in una bella passeggiata tra la varie stradine e chiassatelli medievali che lo costituiscono, così da arrivare in Piazza delle Vettovaglie dove si ergeva il cinquecentesco mercato ortofrutticolo. Terminato il suggestivo Borgo Stretto si attraversa Ponte di Mezzo o Ponte Vecchio e ci troviamo davanti a Palazzo Gambacorti, attuale municipio, e alle Logge dei Banchi. Da qui ha inizio Corso Italia, altra via dello shopping, che termina in Piazza Vittorio Emanuele, la quale ha di fronte la stazione ferroviaria. Guardando quest'ultima e prendendo l'unica strada sulla sinistra, si fa ritorno all'Hotel Moderno.



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